Per vendere le lumache il mercato impone che vengano spurgate. Non tutte sono pronte a subire questo trattamento, per cui bisogna assicurarsi che abbiano raggiunto l’età adulta, ovvero che presentino:
● Guscio duro,
● Guscio bordato
● Pezzatura omogenea
Spurgare le lumache vive significa espellere dal loro intestino il contenuto di cibo non digerito ed eliminare l’umidità. Questa pratica viene utilizzata per preparare le lumache per essere cucinate e per garantire che il loro gusto sia il migliore possibile.
La spurgatura delle lumache di terra avviene posizionando i molluschi in gabbie da spurgo, sulle quali vengono indirizzate ventole che esercitano su essi un potere essiccante che li induce all’opercolatura. Questa fase dura circa 7/10 giorni. Ciò che conta è che il luogo in cui avviene la spurgatura sia asciutto, e che in esso si possa far cambiare l’aria. Infatti è importante che durante la spurgatura le lumache non si possano nutrire e che siano asciutte.
Una volta spurgate, le chiocciole possono essere vendute subito o possono essere stoccate in cella frigorifera, dove la lumaca non morirà ma andrà in letargo, anche per svariati mesi. Seguendo questa tecnica di spurgatura si segue un metodo biologico e viene tutelata la vita dell’animale, che non subisce sofferenze e sfugge così alla morte.
Infatti, nonostante molti pensino che essere allevatori di lumache sia solo un lavoro come tanti altri, il rapporto che si stabilisce tra elicicoltore e lumache è basato su rispetto e amore: si instaura una simbiosi tra uomo e animale, del quale va tutelato il benessere in ogni fase di vita. Questo tipo di lavoro, oltre che darti la possibilità di vivere all’aria aperta è perfetto anche per chi ha bambini piccoli, che possono accompagnarti durante tutte le fasi.
Una volta spurgate e vendute, le lumache possono essere utilizzate per fini gastronomici. Le lumache sono un ingrediente comune in molte ricette della cucina francese, italiana e spagnola.
Le lumache spurgate possono essere vendute, l’acquirente verificherà che siano di buona qualità e che siano state trattate e conservate in modo adeguato. É importante seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali per assicurarsi che le lumache siano sicure da mangiare. Fondamentale quindi conoscere non solo i mercati di vendita delle lumache, ma quali sono le indicazioni da seguire, per questo è fondamentale affidarsi a professionisti per una formazione da allevatore di lumache.
In Italia, il tipo di lumaca più utilizzata in commercio per la gastronomia è la Helix Aspersa Müller, che è anche la più semplice da allevare e quella con cui si preferisce iniziare un allevamento.
Altri tipi di lumaca da gastronomia sono:
● Theba Pisana, conosciuta anche come lumachella, babbalucio o babbaluci e anche bovoli. Tipica del mediterraneo, specie nelle zone dunali.
● Helix Eobania, conosciuta anche come Rigatella, è presente su quasi tutto il territorio italiano.
● Helix Aperta, conosciuta anche come monzetta,munichedda, monachella, monacedda o anche attuppatelli. Hanno un inconfondibile opercolo bianco. É una tipologia di lumaca molto pregiata.
Ecco alcune delle ricette più famose e gustose che prevedono l’utilizzo delle lumache:
● Lumache alla Bourguignonne: le lumache vengono cotte in una salsa di vino rosso e burro, insieme a cipolle, carote e prezzemolo.
● Lumache alla Provenzale: le lumache vengono cotte in una salsa a base di pomodoro, aglio e prezzemolo.
● Lumache alla Romana: le lumache vengono cotte in una salsa di pomodoro, aglio, prezzemolo e peperoncino.
● Lumache alla Giudia: le lumache vengono fritte in olio bollente insieme a aglio e prezzemolo.
● Lumache alla salsa di noci: le lumache vengono cotte in una salsa a base di noci, burro e prezzemolo.
● Lumache gratinate: un antipasto semplice a base di lumache, formaggio e pangrattato.
● Lumache Fritte: le lumache vengono lessate e poi passate nel classico: farina, uovo e pangrattato per essere poi fritte in olio bollente.
Queste sono solo alcune delle numerose ricette che prevedono l’utilizzo delle lumache. Se si vuole provare a cucinarle in modo originale, è possibile sperimentare con diversi tipi di salse e spezie per creare nuovi sapori e aromi.
Un piatto tipico tradizionale del Nord Italia sono invece le Lumache in umido alla veneta. La ricetta prevede l’utilizzo di lumache fresche, che vengono cotte in una salsa a base di pomodoro, cipolla, carota, sedano e vino bianco. Per preparare le lumache in umido alla veneta, è necessario prima acquistare delle lumache fresche e pulirle accuratamente. Dopo averle lavate, bisogna farle soffriggere in una pentola con olio, cipolla, carota e sedano, quindi aggiungere il pomodoro e il vino bianco. Una volta che la salsa si è addensata, bisogna aggiungere le lumache e cuocerle a fuoco lento per circa 30-40 minuti, finché non risultano ben cotte. Le lumache in umido alla veneta possono essere servite calde insieme a una fetta di pane abbrustolito per assaporare al meglio i sapori del piatto.
Diverso è il discorso che riguarda il Caviale di lumache, un prodotto gastronomico ottenuto dalle uova di lumaca. È considerato un lusso e viene spesso utilizzato come condimento per diversi piatti, soprattutto in Francia e in Italia. Il caviale di lumache viene prodotto selezionando le uova di lumaca di alta qualità e facendole maturare per un periodo di tempo determinato. Il caviale di lumache ha un sapore dolce e delicato, e viene spesso utilizzato per condire pasta, riso, frittate o altri piatti a base di uova.
Le lumache sono un alimento molto nutriente, ricco di proteine, grassi e micronutrienti come vitamine e minerali. Ecco alcuni dei principali valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto:
● Proteine: 18-20 g
● Grassi: 2-3 g
● Fibre: 0 g
● Carboidrati: 2-3 g
● Sodio: 400-500 mg
● Potassio: 500-700 mg
● Fosforo: 500-700 mg
● Ferro: 3-4 mg
● Zinco: 2-3 mg
● Selenio: 20-30 mcg
Le lumache sono anche una fonte di vitamine del gruppo B, come la tiamina, la riboflavina e la niacina, e di vitamina E. Tuttavia, i valori nutrizionali possono variare a seconda della specie di lumaca, della dieta e del metodo di cottura.